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giovedì 8 agosto 2013

TRAN TRAN DI UNO CHE E' SOLO.

Fa caldo,un caldo afoso,un'umidità insopportabile.eppur bisogna continuare con i ritmi di sempre,con le liturgie che una volta saltate ti portano a lasciarti andare.E' presto ancora,ma non ho niente da fare.Mi preparo la tavola.La tovaglietta,il piatto,il tovagliolo,coltello e forchetta,il bicchiere.Il sottobicchiere,ci vuole anche quello,abbiamo sempre messo i sottobicchieri.La pentola con l'acqua per la pasta è sul gas.Spento per adesso.Anche il padellino con il condimento.Manca solo che venga l'ora per accendere.Azioni automatiche,sempre le stesse tutti i giorni.Tutti i giorni da solo.La pappa del cane!Ecco cosa manca,la scodella del cane.Ecco è a posto anche questa.Le undici,un pò troppo presto,ma almeno è tutto preparato.Un'altra ora da attendere.Che faccio.Ne faccio un post,di questo tran tran quotidiano.Chissà quanti faranno come me,desiderosi,bramosi che il tempo passi.Perchè questo statico sempre uguale rito quotidiano?Perchè non mangiare senza la tovaglia,senza il sottobicchiere?Per non scadere,per non lasciarsi andare.Bisogna mantenere quelle abitudini,che facevano del pranzo e della cena,una riunione festosa,nel quale o nella quale ci si scambiava impressioni,ci si raccontava qualche cosa.Ora fisso la parete davanti a me ed ingurgito quanto più poco possibile.Non sento gusti e sapori.Mangio per sopravvivere e basta.Solitudine,solitudine affollata di ricordi.Ma bisogna andare avanti,almeno così dicono.Andare avanti.A me invece senbra di essere statico,immoto.  sempre lo stesso tran tran.Quel maledetto ancorato tran tran.

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