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mercoledì 21 settembre 2011

L'ORO NELLE VECCHIE INSEGNE DI VERONA .

Premetto che questo POST non è per pubblicizzare alcuno.E' solo una constatazione di quanto a volte cambino e a volte no,certe cose.Non esistono più OSTARIE a VERONA.Si son tutte riciclate in BAR,PUB,TRATTORIE.Accanto alla ristrutturazione dei locali,si è provveduto di cambiarne anche il nome. Cambiando l'identità del locale.Nomi "foresti",anglosassoni od esotici hanno sostituito quelli di nascita.Pochissime han resistito alla tentazione della modernità.A mio sapere,solo TRE a VERONA han mantenuto il loro splendente nome ORIGINALE.LA GOCCIA D'ORO,IL TORDO D'ORO,IL PERO D'ORO.Le prime due nate nella più lontana periferia est della città,al limitare della ancora allor campagna,la terza,IL PERO D'ORO,nata e cresciuta nel centro del centro di Veronetta.Anche il PERO D'ORO ha cambiato l'esclusiva originalità di OSTARIA di quartiere,per assumere il compito di trattoria.Ma ha mantenuto intatto il nome,la caratteristica ambientale.PERO D'ORO! Non porta il ricordo il nome, di vecchi romanzi d'appendice,ambientati in una città d'altri secoli?Qualcosa che sembra fermare il tempo?Io mi ricordo il PERO D'ORO,quando era frequentatissima OSTARIA della gente del quartiere.Anni 5o.Vino e vini,spuma e acciughe,polpette ed olive,nonchè le immancabili uova sode nel cestino di vimini.Mi ricordo che ci andavo a chiamar il nonno,se per caso si attardava con il "quartino" e la partita a briscola con gli amici,prima di cena.OSTARIA popolare il PERO D'ORO,dove però regnava pulizia ed ordine,nonchè regole ferree sulla maniera di comportarsi,imposte dalla PINA.La PINA PERO D'ORO appunto,come la si chiamava nel rione,la PADRONA.Una VIRAGO gigantesca,piantata come il tronco d'una quercia,con il grembiule da lavoro a fiori sbiaditi ed una crocchia di capelli in testa,grigi.C'èra da decenni la PINA.Era sposata la PINA,ma in bottega comandava lei.Se qualcuno alzava il gomito,un pò troppo e cominciava a dar fastidio agli avventori,state sicuri che non ci provava una seconda volta !L'ho vista più di una volta la scena.Dalle mie finestre.Specialmente d'estate,quando la porta del locale rimaneva aperta.Ho visto più di una volta "VOLARE" letteralmente l'avventore inopportuno,il disturbatore ,fuori dalla porta ed atterrare sul marciapiade,quando non a bordo strada.Raccogliere le "STRUSE"che lo seguivano a ruota ,se ne aveva lasciate dentro ed andarsene con la coda tra le gambe. E guardate che il locale era semi interrato per un paio di scalini!Non conveniva a nessuno ribattere alla PINA.Non voleva casini la PINA.Una mazzata delle sue avrebbe abbattuto qualsiasi asino da carretto della zona.Aveva due magli la PINA.Tutto filava liscio al PERO D'ORO.al Mercoledì sera ,concerto.Mandolino ,chitarra e nacchere manovrate dal marito della Pina.Era piacevole e la gente dei dintorni alla finestra,ad ascoltare,dato che la porta veniva lasciata aperta. Che forza la PINA.Che forza il PERO D'ORO.Ora la Pina non c'è più,neanche i suoi clienti in tabarro.Il PERO D'ORO si!E' una quotata trattoria ora,il nome mantenuto porta fortuna si vede.Me ne compiaccio.Non so se si mangi bene come dicono e magari si beva ancora meglio,ma se volete fare un tuffo nel passato per sperar di rivedere lo spirito della PINA,che senz'altro vi aleggia a guardia del "suo " PERO D'ORO,non avete che provare. Il nome ha mantenuto qualche cosa della VERONA che fu.Viva le GOCCE D'ORO,i TORDI D'ORO e i PERI D'ORO di tutta la città e la periferia.Non mi piacciono i nomi foresti!

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