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mercoledì 7 settembre 2011

IL SILENZIO DELLA NOTTE.San Lorenzo.


Da bambino ,financo ragazzo,se stentavo ad addormentarmi,sedevo davanti la finestra della mia camera.D'estate.Aprivo gli scuri e contemplavo l'ampia veduta che mi offriva.Se c'era Luna,baluginavano i tetti del Convento delle Clarisse,proprio di fronte e si intravedeva oscura la mole del Castel San Pietro a guardia del rione.Si vedevano le stelle!Si "sentiva"il silenzio della notte con tutti i suoi rumori.Il richiamo di un gatto,qualche abbaiar di cane dagli orti della collina ed i richiami di altre creature notturne,che chiamavo genericammente civette.Oh si c'erano le civette,ma anche gli assioli ed i chiù. Un orecchio allenato distingueva i vari tipi di richiamo.Le uniche a mancare erano le voci umane e quelle dei motori.Seduto adesso ,davanti ad un'altra finestra,con panorama ancor più ampio,alle due della notte ,vado paragonando il passato con il presente.Non più voci di strigidi,non più l'abbaiar lontano di un cane.Solo un'alta cacofonia di voci umane,nostrane e foreste.Voci nottambule di umani,fuori dal PUB,dentro il Pub.Voci umane di gente che frequenta ancora il KEBAB sottostante ad ingozzarsi di pane azimo,che non li farà dormire sonni tranquilli.Gente che passa parte della notte a sbevazzare ed a ingollare cibi esotici,contrari alla nostra dieta.E la luce?La luce affoga le stelle.Non si vedon più le stelle.Un chiarore lattiginoso,anomalo,alieno soffonde la città e nega il cielo.Nega l'apparire degli astri. La città è illuminata a giorno,arde della luce sperperata,artificiale,che paghiamo a caro prezzo.Adesso che l'uomo si muove anche di notte su mezzi autoilluminanti,diffondiamo inutilmente un oceano di luce.Non sono più sotto lo stesso cielo di quand'ero giovane.Sono sotto un cielo ALIENO,che il mal compreso senso del progresso ci ha regalato.Sconsolato torno a letto.E' la notte di SAN LORENZO,pianto di stelle diceva il Poeta.Ma le stelle non piangono più.Adesso ridono di noi le stelle,che le abbiamo negate alla nostra vista.E vogliamo dire di vivere la vita?Ci neghiamo la vita.Anche quel poco di sana contemplazione notturna di cui potremmo godere.La notte è luce,la luce artificiale che distrugge le falene,perchè brucia loro le ali.La notte è rumori notturni di motori petulanti ed arrabbiati.La notte è stridio di voci alterate dall'alcool e condite di risate forzate,roboanti ,stridule.Son partite le civette,chissà dove son andate.I gatti erranti sui coppi si son estinti,i cani tacciono.Ed io a letto,tant'è inutile stare alla finestra,tardo ad addormentarmi,cercando nella memoria i fugaci lampi del pianto delle stelle nella notte di San Lorenzo.San Lorenzo è andato in pensione,non lavora più per noi cittadini.forse per qualche montanaro,lontano dalla civiltà alienante dei WATT sperperati inutilmente.

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