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martedì 27 settembre 2011

ACQUA DI CEDRO.L'ELISIR DELLA VITA!

Vivevamo in un unico appartamento,nel quartiere per me più bello della già bella VERONA. Io,mamma e papà,il nonno e le due sorelle ancor nubili di mamma.C'erano nate loro in quella casa.Oggi ci vorrebbe un castello,con le esigenze che corrono,per contenere quella famiglia.Eppur mi sembrava che di spazio ve ne fosse a iosa.E si trovava anche il posto per ospitare una volta all'anno anche la zia Lisetta,la sorella della povera nonna,che da ROMA ,dove s'era stabilita,risaliva al suo NORD, a farci visita.E pensate che la Zia aveva un caratterino. Era separata,forse per causa della POLITICA,che le aveva distrutto l'agiatezza cui era giunta,con il matrimonio contratto con un facoltoso commerciante.Non per vanto effimero,ma la mia prozia,era arrivata a possedere una ISOTTA FRASCHINI.Ma l'avversione al FASCISMO che nutriva il suo marito,causò il boicottaggio dei suoi commerci,l'arresto e cose varie,fino al completo fallimento dell'azienda.L'uomo non fu più lui e si diede al bere,che molto probabilmente fu la causa della separazione.Così lei s'involò per ROMA dove si sistemò con successo come DONNA ALLA PARI,presso famiglie facoltose.Ed una volta all'anno ritornava come le rondini al nido.E' stata una divagazione,ritorniamo al tema.Una volta,la zia più giovane, svenne.ero presente.Era un donnino,la zia,quei cosini graziosi che sembrano bamboline.Pensate,sembrava piccolina anche a me,e non arrivavo ai cinque anni.Il ricordo però è nitido,uno di quei ricordi che restano lucidi,vividi,per tutta la vita. E ne è passato d'ADIGE sotto i ponti.Allarme,agitazione in casa.C'eravamo tutti. "Presto,l 'ACQUA DI CEDRO ! "Ordinò il nonno.Fu aperta la credenza e fu tirata fuori una piccola bottiglia con il tappo ancora sigillato,d'alluminio,del tipo a vite.L'avevo vista ancora quella bottiglietta.Una Bottiglietta strana,a parallelepipedo di vetro,ma ricoperta da una specie di carta velina bianca istoriata. ACQUA DI CEDRO portava iscritto,con la figura di un cedro giallo,con barrato in rosso la scritta tipo spiritosa. Ecco,la misteriosa boccetta era stata aperta,finalmente sapevo cosa conteneva.Alla zia fu fatto bere lentamente un sorso di quell'ELISIR,da un piccolo bicchierino,di quelli per il Rosolio,e la Zia,lentamente riprese colore e si riebbe.Non mi chiesi mai che cosa avesse potuto causare quello svenimento,o quell'AFFANNO,come lo definì il nonno.So solo che in me rimane il ricordo dell'elisir di lunga vita ,che la bottiglietta conteneva.Ah l'Acqua di Cedro,quante medicine odierne sostituiva.Si comperava in Farmacia l'acqua di cedro.Era di produzione nostrana,di SALO' sul GARDA.La produceva,e forse ancor la produce, la TASSONI.Ma non è più di moda l'Acqua Di CEDRO.Il toccasana universale,assieme al FERNET ed alla GRAPPA alla ruta.I liquori eran curativi allora.Si usavano nelle emergenze,come quella descritta. A chi mancava in credenza allora, almeno uno di quei toccasana?Credo quasi a nessuno.Anche i più poveri,non mancavano di conservare con cura la piccola bottiglia ,da meno d'un quarto, di ACQUA DI CEDRO.Ora abbiamo armadi pieni di medicine,corriamo subito a fare esami,o meglio ci mandano a farne,per ogni cosa.Bastava un sorsetto del liquido miracoloso,dall'intenso sapore di cedro,e tutto tornava a posto.A proposito,la zia superò felicemente l'oltre ottantina! Un'altra cosa.Curioso come una scimmia,di nascosto assaggiai anch'io l'ACQUA DI CEDRO,Con la complicità di una seggiola,aprii la credenza e l'assaggiai.Caspita,come mi bruciarono allora quei 2o gradi di alcoolicità!

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