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sabato 10 settembre 2011

8 SETTEMBRE 1943. NEANCHE UN ACCENNO DI RICORDO QUEST'ANNO!

OTTO SETTEMBRE 1943.Una data dimenticata da tutti quest'anno.C'è la BORSA,c'è l'UNDICI SETTEMBRE ,l'attentato alle TORRI GEMELLE di un'America lontana da ricordare! Beh lo ricordo io allora l'8 Settembre del 1943!ARMISTIZIO!I Comandi si son eclissati.non ci son più ordini.A casa ,tutti a casa ! Un bel dire tutti a casa.Siamo oltremare,appiedati,in Albania.Il reparto di Artiglieria Alpina da Montagna,in qualche maniera si ricompone ed inizia l'avvicinamento al porto.Sono in un villaggio,in una gola montana.Sono attaccati.Bisogna piazzare i mortai.I muli sono affaticati.I pezzi sono sui basti."Caporale Giovanni S. vada a prendere le munizioni,presto!"Signorsì!
Il CAPORALE attraversa chino la piazzetta,per avvicinarsi al suo mulo.Un ronzare rabbioso e la pallottola gli trafigge il costato.Cade a terra stupito,subito non sente dolore.Come una scossa elettrica che gli ha tolto l'uso delle gambe.Poi il dolore arriva,feroce,lancinante.Grida "portantini,portantini!".Ma non c'è piu nessuno.Il reparto è annientato,scompaginato.Solo feriti,morti e muli rantolanti.Chi ha potuto se l'è data a gambe,verso la salvezza,verso l'Italia.Passano le ore.Il paesino è deserto.Rimangono solo le tracce dell'imboscata,e le voci dei feriti.Una ambulanza arranca.E' della Wermacht.Quell'armata tedesca di cui solo poche ore prima eravamo alleati.Si ferma.Carica i feriti che può,gli altri e i morti restan lì.Il Caporale Giovanni è tra i "fortunati".Arriva a Valona,l'ambulanza oramai "nemica", scarica il suo contenuto di dolore ad un fortunoso ospedale da campo Italiano,poi se ne va.Il Caporale Giovanni viene spogliato e fasciato alla bellemeglio.Si aspetta la nave ospedale al porto.La prima è appena partita stracarica di militari.Non giungerà mai a Trieste.Verrà silurata.Ecco la nave.Il Caporale Giovanni,nudo ,con un paio di mutande da donna e basta,viene issato a bordo.Non c'è posto.Si aggrapperà al pennone di poppa e lì rimarrà per quasi due giorni,a digiuno,al freddo ,in mutande .La nave deve navigare sotto costa,c'è pericolo maggiore al largo.Giunge a Trieste e il Caporale Giovanni viene imbragato e fatto scendere con la grù di poppa.Dopo varie tappe giungerà a Verona,dove incontrerà ERNESTINA e due anni dopo se la sposerà.Quel CAPORALE GIOVANNI era mio padre ed ERNESTINA ,mia madre.Io nascerò qualche anno dopo.Devo la mia esistenza all'8 settembre 1943,ed a una pallottola sparata da un ignoto partigiano Albanese.E volete che almeno io non rammenti l'8 settembre 1943?Non me ne frega niente dei giochi di borsa e della preparazione per le celebrazioni dell'11 Settembre 2011!Quanti morti abbiamo avuto l'8 settembre 43?Quanti son rimasti orfani,quanti han patito?Perchè ricordare i FORESTI e non i nostri?Io ricordo i miei GENITORI e quel tragico 8 Settembre del 43,il così detto ARMISTIZIO,cui devo la mia esistenza.Sopratutto quella pallottola,sparata da uno sconosciuto combattente dell'altra parte,che una volta tanto è stata fonte di vita.
Sanoppe a ricordo dei suoi amati genitori.

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