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sabato 19 giugno 2010

Sempre sulle cure palliative.

Dopo che la mia dolcissima Daniela se ne è andata,ho incontrato un signore del quartiere,che mi ha fatto le condoglianze.Credendo,poveretto,di darmi conforto se ne è uscito dicendomi:-"piuttosto che patisse ancora,forse è stato meglio così .........".
Dal momento che era in buona fede non ho replicato,ma ne sono rimasto profondamente turbato. Ma che cosa ne sa uno dell'attaccamento alla vita se non è mai stato in punto di morte?
Sono pochi quelli che se ne vogliono andare,per quanto siano malmessi,perché? perché sperano,magari in un ultimo colpo di "culo".
E' di questo pensare comune,dato per scontato,che la filosofia del palliativo si serve ed alimentano pertanto questa forma di pensiero.
Si fanno forti di questa convinzione, pertanto si ritengono degni di lode interpretando quello che la gente esplicita non sapendo come comportarsi davanti all'altrui lutto.
E la loro interpretazione si esplicita nella pratica effettiva,la pratica dell'EUTANASIA CAMUFFATA.
Accelerano il corso della vita degli altri però.Vorrei vedere uno dei Cavalieri di S.Martino,malato oncologico terminale,che si faccia ricoverare nel "suo" Hospice.
Sono convinto che tenterebbe come tutti di scamparla,preferendo le cure effettive all'invenzione delle cure palliative!
E' facile decretare a discapito della pelle altrui.I dittatori,i comandanti decretano la morte degli altri,per il bene supremo dello Stato,del Regno,ma vendono stato e regno pur di salvare la loro pelle.
Per cui cerchiamo di non dire più "forse è stato meglio così,piuttosto che ......". Quel "forse"ha un valore incalcolabile.
Vale e varrà sempre il vecchio detto :" finché c'è vita c'è speranza ".
Con l'oppio ed il paracetamolo si cancella la speranza e con essa ogni attimo di vita in più.
Il medico dovrebbe fare il medico,indipendentemente dalla possibilità di riuscita delle cure.
Non si deve offrire la vita "degli altri" in anticipo alla Signora con la falce,per pietà,o meglio,per DIGNITA',come dicono "loro".
Forse qualcuno un giorno ,dei pietosi medici del palliativo,si troverà nelle condizioni di terminale e scorgendo la grande Livellatrice,abiurerà il suo infame credo.Ne sono convinto.

SANOPPE contro i mulini a vento.

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