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mercoledì 5 giugno 2013

L'ANGURIA.

 Aspettavo alla finestra il ritorno, dopo il lavoro,di papà.Era una serata speciale.Il papà aveva promesso che sarebbe tornato a casa con l'ANGURIA.Ed eccolo,in fondo alla via,quell'uomo allampanato,fare forza sulle sue lunghe leve,pedalare con la sua bicicletta e sul portapacchi,legata,l'anguria.Entrava in casa sorridendo,felice di vedermi felice.E la cena non finiva mai.Prima la minestra,poi il secondo,mentre gli occhi andavano all'acquaio,dove il grosso frutto era stato messo sotto il filo dell'acqua che il rubinetto elargiva.Per mantenerlo fresco al punto giusto.Finito di sparecchiare,la mamma metteva il tagliere di legno sul marmo del tavolo e toglieva dalla credenza,il grande coltello che occorreva.Papà prima tagliava i "culi" e poi attaccava il cocomero sulla sua metà.CRAC,faceva l'anguria ,rivelando con quel suono,il giusto punto di maturazione.Ed ecco due mezze lune rosso bianco verdi,pronte per essere gustate.Come mi piaceva quell'anguria.Ne mangio ancora di angurie.Fanno un altro CRAC però,son buone ma non come quelle della mia infanzia.Manca la ritualità,manca il gran sacerdote,Manca papà!

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