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venerdì 14 giugno 2013

LA CASA IN "GIARINA".

C'era una casa in Giarina,una di quelle vecchie case che si vedono solo nei quadri dei pittori nostrani,fine ottocento.Una casa a due piani,stile "in riva all'Adige".E c'è rimasta fino alla prima metà degli anni sessanta,del secolo scorso.Poi venne abbattuta per far posto a uno di quei palazzoni "moderni",secondo la concezione,che decuplicava lo spazio disponibile,tanto che ora i piani son di più e conseguentemente gli appartamenti si son decuplicati.Ma non è la vecchia casa di prima.E' una cosa anonima,senza anima.Non c'è più l'alto muro con cancello in ferro battuto che delimitava il confine con un'altra proprietà.Non c'è più quell'aria di confine col limitar del fiume.Non c'è più la GIULIANA,attempata zitella al secondo piano,che spiava noi ragazzini affinchè non tirassimo sassate alla colonia di gatti,che ad ore stabilite aspettavano gli avanzi della Giuliana. "La mamma dei gatti",la chiamavamo noi,a mò di sfottò.Chi se lo sarebbe mai immaginato che avrei rimpianto la vetustà di quella casa,la mania innoqua della Giuliana,e i gatti,che ora son sempre più rari e che mettono a repentaglio la loro vita,ogni qual volta si arrischiano a fuggire da quelle gabbie dorate che abbiamo creato per loro nei nostri appartamenti.Tutto è cambiato.La "GIARINA",non è più tale.E' PIETRIFICATA,COME PURE LA PIAZZA ISOLO.Siamo in città ora,una città nevrotica e convulsa che non ha voluto e non vuole mantenere i ricordi.Son vecchiume!Via le vecchie e tranquille case.Viva il cemento,i piani infiniti.Via tutto quello che sa di vecchio.B
isogna costruire i garages,nelle cantine e negli orti e nei cortili.Bisogna accudire i mostri di metallo e plastica oggi.Mica c'è posto per quattro spelacchiati gatti randagi!

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