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sabato 26 ottobre 2013

SI RIPRENDE AD EMIGRARE !

In Italia stiamo subendo un'evoluzione negativa.I nostri giovani e meno giovani stan fuggendo.Stan fuggendo da un Paese, che non ha rispettato le aspettative degli anni 60 del secolo scorso.Lasciando perdere le emigrazioni bibliche dell'800,guardiamo quel che è successo in tempi più recenti.Negli anni 6o emigravano dal sud Italia al nord Italia,al nord Europa.Milioni di persone,manovalanza dalla scarsa scolarizzazione,se non del tutto nulla,cercava una fonte di lavoro continuativo per migliorare la propria situazione economica,il proprio stato di vita,cristalizzato ancora dal persistere di un sistema occupativo,al limite del medio evo.Lavori agricoli ancestrali,dove il caporalato dettava legge,una pastorizia di servitù,perpetuavano un mondo di lavoro fatto di stenti e miserie.Al Nord,ancora più a Nord,gridavano le folle dei diseredati.Magari in miniera,ma al Nord!Così con la caciotta di pecorino,incartato e riposto nella valigia di cartone,il migliore vestito e le migliori scarpe possedute,turbe di padri di famiglia,affollavano i treni diretti al Nord,nella speranza di un lavoro più stabile duraturo,sopratutto meglio retribuito.Furono anni di sacrifici,lontano dalle famiglie,dai luoghi aviti,con le lacrime agli occhi ed il groppo in gola.I più fortunati,riuscirono a fermarsi al di qua delle Alpi,quelli meno,varcarono i confini.Ma ci riuscirono e si affermarono.Tanti rientrarono, magari a bordo di una scassatissima seicento e riuscirono a farsi la casetta.Furono gli anni del BOOM.La scolarizzazione sfornava ragionieri,periti,geometri e laureati.toccavamo il cielo con un dito. il BOOM industriale interno spiegava i suoi effetti.Il riscaldamento in tutte le stanze,il bagno con vasca e doccia,l'utilitaria fuori in strada o nel cortile,l'immancabile TV nel primo ed agognato salotto.Ora siamo  da punto e a capo.L'insipienza dei politici e la bramosia di una classe industriale che non ha saputo far tesoro dell'alacrità dei suoi padri fondatori,ha divorato quel che si era riuscito con tanta fatica a coltivare.Ora son costretti ad andarsene i giovani.Tutti "studiati",magari con lauree e specializzazioni varie in tasca,magari con la conoscenza di lingue straniere.Prendon treno ed aereo,magari la propria macchina e varcano quei confini che 50 anni fa varcarono i loro nonni con le pezze al culo e le scarpe rattoppate.Il fior fiore,di quella che dovrebbe essere la NUOVA ITALIA è costretta a recarsi all'estero,nella speranza di trovare un adeguato impiego.Al Nord,ancora al Nord se non oltre oceano,proprio come nell'800!Ma lo vedete come siamo tornati a ridurci?Di chi la colpa?Del POPOLO o di chi avrebbe dovuto pensare al popolo?Deprimente,sconfortante,un' innacettabile che siamo costretti ad accettare,a subire ancora una volta.E per giunta siamo noi stessi diventati quel mitico Nord,per altri popoli ancor più disgraziati,attirati da quell'eco che è oramai,la rinascita Italiana.Che miseria.Che bruttura.Non esistono più,ripeto,i PADRI FONDATORI della rinascita.esistono solo poche SPA che cercano di raschiare il fondo del barile.Adiio ai Mondadori,agli Olivetti,alla famiglia Agnelli.Abbiamo solo industrie che resistono solo con gli aiuti di stato.Fondi reperiti con una tassazione,esasperata,odiosa,micragnosa.Politici che CONTINUANO a riempirsi le tasche con quel pò che rimane,fregandosene di tutto il resto.Una classe poltica vorace come le locuste,ma ancora piena di spocchia e prosopopea,che ci racconta balle dall'alba al tramonto.Ogni giorno.E l'Italia si sta seccando,sta perdendo la su linfa vitale ogni attimo di più.e non si vuole cambiare,non vogliono che cambi.I Padroni del vapore ripropongono sempre gli stessi ammuffiti e marcescenti slogan.Sembrano non vedere nè prevedere il baratro che si sta aprendo.Non ci son soldi?Basta una tassa in più a quelli che rimangono a languire,ad attendere i figli che son emigrati e vedrete che tutto  s'aggiusta.Ma oramai la trama e lisa e non rimarremo neanche in mutande!

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