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venerdì 15 novembre 2013

SAN MARTINO,NERI UCCELLI IN CITTA'.

S AN MARTINO.Sto alla finestra a guardare gli storni che arrivano ai posatoi tecnologici che loro san sfruttare bene.Son le antenne televisive,immonde ed ingombranti,che questa civiltà tecnologicamente esasperata non ha saputo ancora sostituire.Come il cacciatore di Carducciana memoria ,sto a rimirar gli stormi neri,di questo furbo uccello che è in continua espansione.Li cacciavo gli storni,ma erano difficili da acchiappare.Furbi e guardinghi.Una schioppettata e sparivano per tutto il giorno.Eri fortunato a prenderne uno.Per questo ,dovevi avere pazienza,essere silenzioso e sopratutto non avere il sole che si riverberasse sull'acciaio brunito delle canna del fucile.Avvertivano il minimo movimento e fuggivano,prima d'arrivar a tiro.Oh se ne vedono stormi immensi di storni,ma al cacciatore capita molto raramente di poter infilarci una schioppettata.Adesso li guardo dalla finestra,calare senza tema sulle antenne e mi sento dentro una strana nostalgia.Lo so,per chi non l'ha provata,è difficile concepire questa eccitazione,alzare il fucile di scatto,all'ultimo momento e lasciare partire il colpo.Così,mirando d'istinto,sparando d'istinto.E se la preda veniva colpita,venivi assalito da una euforia atavica.L'ho preso,esultavi,t'ho preso uccello furbo,stavolta t'ho fregato.Non era  la soddisfazione che si prova nel centrare un fagiano,un tordo,ma quella di aver battuto quello che considero il più furbo degli uccelli,tra le specie cacciabili.E non è che in cucina sia un boccone prelibato,è abbastanza insulso per il palato,ma era la sfida che si era vinta,a farne un punto d'onore venatorio.Non pensate che la caccia con il fucile sia semplice.non pensate,come dicono i non addetti ai lavori,che basti una rosata di pallini per fare carniere.Non è per niente facile invece.Capita più di una volta,che un tiro che sembrava giusto,ben assestato,ti lasci con le pive nel sacco.L'uccello,passa indenne attraverso la rosa di pallini e tu te ne stai col naso all'aria a guardare,mentre se ne va.Non è così facile con il fucile da caccia,come pensano gli anticaccia.Non perchè ci sono centinaia di pallini nella rosata è detto di colpire nel segno.Allora,dopo la padella,dai la colpa alla cartuccia,alla polvere,al tempo troppo umido.Ma invece è solo un calcolo probabilistico.Adesso li guardo gli storni,non andrò probabilmente più ad appostarmi sotto gli olivi,lassù in collina per cercare di prenderne qualcuno.Quanta nostalgia nel ripensarci e quanta volontà però di riprovarci ancora.

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