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domenica 6 febbraio 2011

OMICIDI CON LA FANTASIA.

Non ditemi che non avete mai fantasticato di uccidere qualcuno.Io l'ho fatto.Nella mia mente ho ideato più di un omicidio.Un omicido!Non di uno sconosciuto ,di persone mai viste.Ho pensato di uccidere,fantasticato di ammazzare chi mi ha fatto dei torti immensi,senza ragione,chi mi ha fatto soffrire solo per il gusto di fare del male.Gli ho uccisi con la fantasia od almeno ho ideato la loro uccisione.Ho pianificato gli omicidi in maniera scientifica,ho provato ad immedesimarmi nel vendicatore di me stesso ideando degli omicidi di determinati spregevoli esseri.Ho preso in considerazione tutte le azioni necessarie a prevenire la scoperta da parte della giustizia delle mie ipotetiche azioni omicidiarie.Ho provato a crearmi alibi che escludessero la mia presenza in queste azioni,la mia responsabilità.Nella mia mente ho cercato di ideare l'OMICIDIO PERFETTO.Ma non ci sono riuscito.Malgrado tutta la mia abilità,tutta la fantasia applicabile,non sono mai riuscito a creare le condizioni per un omicidio perfetto.Anche prendendo in considerazione tutte le possibili precauzioni immaginabili,saltava sempre fuori un nuovo elemento non considerato che avrebbe potuto incolparmi.Non pensate che sia un serial Killer.ho solo esercitato quelle fantasie atte a scaricare nell'immaginifico il rancore,l'odio,il disprezzo che si può provare contro un proprio simile che ti ha rovinato,angustiato la vita.Ma non ci sono riuscito.La intelligenza di ognuno di noi,non riesce a svelare tutte le incognite che si possono rinvenire nell'esercitare una azione delittuosa programmata.Conviene lasciar perdere,è impossibile riuscire a farla franca.L'incognita maggiore è appunto l'INCOGNITO,l'IMPONDERABILE.QUELLO CHE TI FREGHERA' e del quale non puoi tenere conto appunto perchè è imponderabile!Chi commette un DELITTO,deve avere il cervello fuori posto se pensa di poter farla franca.Son troppi i fattori da prendere in considerazione.Ma sopratutto esiste come dicevo,l'imponderabile.Non è una malattia la mia,l'avete anche voi,o l'avrete prima o poi.E' una terapia che ti aiuta a non commettere atti irreparabili.Non è una questione etica,quella di non uccidere il tuo nemico odiato,è una questione pratica.Non si può uccidere a freddo a meno di non avere il cervello fuso.Si può uccidere d'impeto,per un atto di collera,in quello che definiscono RAPTUS.Ma come si evince non è una azione programmata.Apllicando la ragione,si può provare ad ideare un omicidio per vendetta,per rivalsa contro un torto subito,ma sarà la propria ragione medesima a sconsigliartene l'esecuzione.Continuerò ad ideare l'uccisione di quelli che considero i miei nemici,e continuerò a non eseguire le mie fantasie in quanto non risulteranno mai ideatrici del DELITTO PERFETTO.In ogni modo sono terapeutiche,servono a convincere che non c'è niente da fare,non si può sopprimere un altro essere umano e farla franca.Se poi si comincia a considerare anche il senso di colpa che ne potrebbe derivare da una azione simile,tutte le considerazione esecutive di carattere "tecnico",passano in secondo piano.Oltre all'imponderabile bisogna tener conto della propria coscenza,che penso sia l'ostacolo maggiore.Pensate perciò a disfarvi dei vostri odiati nemici con la fantasia,ma fermatevi lì.Non ce la fareste ad uscirne indenni.Ci si dannerebbe la vita.Uccidendo con la fantasia si può uccidere il proprio nemico all'infinito,penso sia appagante.Un appagante sfogo fantastico!

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