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mercoledì 3 ottobre 2012

UNA CENA TRA AMICI.

 C'è niente di meglio di una cena tra amici?D'accordo,purchè certi argomenti rimangano tabù!E' successo iersera.Annedoti,risa,lazzi,barzellette,all'inizio.Malauguratamente si è affrontato un argomento scottante.L'impegno sociale, onlus,e il problema delle adozioni.Dal momento che tutti noi partecipanti siamo stati compartecipi a decisioni dovute agli addetti all'impegno sociale,per motivi vari,era logico ed inevitabile che le nostre variate esperienze,potessero portare a conclusioni diametralmente opposte,in base alle esperienze vissute.Quando l'argomento è stato incentrato sul personale che sovrintende l'iter dello svolgersi di una pratica d'adozione con le conseguenti ricadute sui soggetti interessati ad essa,il dissenso,lo scontro verbale ha rischiato di assumere toni di contesa.Io ed E.,portavamo l'esempio di un personaggio,che essendo ai vertici di una organizzazione interessata all'argomento affido ed adozioni,nonchè facente parte di una potente Lobbi ecclesiale coinvolta nell'argomento,aveva potuto effettuare adozioni plurime e sopratutto di godere di certi privilegi.Al che F.,interveniva ad assoluto favore del soggetto discusso,portandolo ad esempio di assoluta dedizione disinteressata per l'onere mica da poco,di cui s'era fatto carico.Io ed E. avevamo evidenziato il fatto,che il preso in considerazione,aveva potuto effettuare il suo lodabile sacrificio,con una certa facilità,essendo un membro influente dell'Associazione sopratutto con alle spalle quel popò di sostegno che si chiama OPERA DON CALABRIA.Un altro semplice cittadino,non avrebbe potuto con la stessa facilità arrivare a tanto.Lo dimostrava il fatto stesso occorso al F.che gli ha fatto perdere sonno e tranquillità.prima di  arrivare a conclusione positiva.Ma per F.,il soggetto era solamente degno di rispetto per le sue azioni.Abbiamo cercato di evidenziare il fatto che al tizio,non imputavamo altro che la sua posizione di privilegio rispetto ad altri,ma la cosa andava degenerando ed abbiamo desistito,prima che si addivenisse ad una discussione più infuocata.Lo stesso dicasi per l'altra organizzazione che si occupa dell'assistenza ai derelitti.La San Vincenzo.Il nostro punto di vista,mio e di E.,era quello di mettere in risalto il fatto che quando subentrano in una organizzazione,onlus finchè si vuole,notevoli interessi economici,ricevuti sotto forma di donazioni od elargizioni,è difficile che i dirigenti riescano ad agire in maniera obbiettiva ed egualitaria nei confronti di chichessia.Qualsiasi addetto ai lavori,che agisca in maniera discrezionale per statuto,sarà naturalmente portato a privilegiare determinate situazioni,nei confronti di altre.Il potere "discrezionale",specialmente se applicato dagli operatori sociali,porta senz'altro alle disparità di risultati,nei confronti degli assistiti.E' innegabile.Se poi l'interesse prevalente è quello di magnificare l'organizzazione stessa per il suo esaltato impegno sociale,state sicuri che qualcuno ci rimetterà le penne.Non seguono una linea di condotta unica,applicabile ad ogni caso similare,ma si basano sulla discrezionalità.E la discrezionalità si basa sullo stato momentaneo psicologico dell'operatore che la applica,sull'impatto che il richiedente può provocare su quello che sarà il suo  giudice,insomma su una sensazione a pelle.C'è chi riceverà assistenza nei termini e nei modi dovuti,chi dovrà arrampicarsi sugli specchi,chi verrà profondamente deluso.Quello che tentavamo di dimostrare è che difficilmente le cose filano lisce,quando le cose si riducono ad una questione economica ed a una  applicazione discrezionale dello Statuto dell'associazione.Gestire i fondi comporta una totale estraneità alle vicende in trattazione,richiede una neutralità assoluta,il che si evince ben logicamente ,difficile da applicare quando si debba guardare con un occhio al caso in oggetto e con l'altro agli interessi pecuniari o di immagine,dell'organizzazione,cioè anche ai proprie. Degli argomenti che non si sarebbero dovuti affrontare,quelli esposti,in una cena tra amici.Perchè un convivio tra amici,non diventi "l'ultima cena",bisogna sorvolare su determinate discussioni e parlare solo di cose frivoli e piacevoli.L'impegno di E.,di F,di P,di T,nonchè il mio, non è stato contestato,solo che è stata affrontata in maniera controversa la discussione,in quanto,i nostri contatti con il mondo dell'impegno sociale,son sfociati in in soluzioni diverse,che ci hanno portato a considerazioni e valutazioni diverse su tale mondo.Se rifaremo ancora cena,speriamo che gli argomenti vertano in un prossimo futuro solo su fatti di gossip,ridanciano.

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