Eravamo negli anni del Boom.L'autostrada del Brennero era ancora la da venire.Ma noi fruitori di una nuova agiatezza economica,decidemmo l'inosabile.Una gita ad Innsbruck!In Austria,all'estero per la prima volta,in autonomia da gite organizzate o viaggi da altri concertati.E poi avevamo la macchina,nostra,per la prima volta.Io ,la mia famiglia,un amico,il Cece,mio cugino,e tre zie,sorelle di mia madre,liberi di andare a zonzo,in quello che pochi decenni prima era stato il cuore dell'impero di Francesco Giuseppe ! Una figata insomma.Il sabato mattina partimmo di buon'ora,noi con le nostre due macchine.Una 85o ed una 5oo Fiat.Bianche,lucide,rombanti,lavate per l'occasione.Affrontammo la statale del Brennero con batticuore,per la prima volta.E' facile giungere al Brennero per statale.Tutto diritto da casa nostra.Nessuna deviazione.Il traffico era scarso ed alle dieci del mattino eravamo al confine,malgrado una sosta ristoratrice in un bar di Bozen,dove ci sembrò già di essere in terra straniera.Ma non avevamo fatto i conti con la burocrazia Italica,onnipresente in qualsiasi frangente ed in qualsiasi tempo.Una nostra zia,quella piccolina,signorina ancora malgrado l'età,aveva il documento d'identità scaduto da un giorno.Un giorno,non dico balle!Il solerte funzionario di dogana Italiano,fu inamovibile.Malgrado la presenza del parentado al completo e in regola con i documenti,che avrebbe garantito per lei,oppose il veto ASSOLUTO allo sconfinamento.La Legge è Legge,ci disse, e chiuse la questione.Quasi 200 km ,per l'epoca un'immensità,fatti per niente.Noi giovani ci accontentammo di una fugace visione di Innsbruck,mentre la famiglia al completo dovette rimanere al Brennero,a mangiare un panino e a bere una cioccolata calda,dato che al confine fra l'altro,cadeva un fastidioso nevischio.Così ritornammo in quel di Verona,con le pive nel sacco,maledicendo l'intransigenza del doganiere,ligio,fino all'assurdo ai regolamenti.Ora da noi non solo esce chi vuole,ma entra sopratutto chi vuole.Cani e porci.Banditi,disperati,gente senza fissa dimora,senza arte nè parte.Ed andiamo anche a prenderceli ben fuori dalle acque territoriali e dai confini terrestri!Ed hanno DIRITTO di essere accolti,sfamati e vestiti,alloggiati.E' un dovere internazionale sbraitano i nostri governanti.Anzi abbiamo messo,cioè hanno messo ,come ministro dell'integrazione,una Congolese.Come mutan i tempi.Non andrò mai più all'estero.Non perchè non abbia paura che non mi lascino espatriare,ma perchè temo che non mi lascino più rientrare.Non si sa mai che mi depennino dal contesto,per dare il mio posto ad uno Zulu dell'Africa nera.Così tanto per solidarietà,per interventismo umanitario.Non si sa mai di questi tempi,non c'è da fidarsi.I diritti son tutti degli altri,agli italiani,se avanza .
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