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martedì 24 agosto 2010

ODORE DELLA MEMORIA.


Anni 5o.Odori evocativi,molecole di vita fluttuanti nell'aria.
Anni 5o.Medio Evo appena trascorso.
Anni 5o.Ultimi anni della Civiltà Contadina,che avvolgeva ancora la città.
Autunno odor di foglie.
Inverno,odor di legna arsa nel camino.
Primavera,odor di pulito.
Estate,odore di sole.
Quando ripenso agli anni 5o,mi ritornano vividi nella memoria olfattiva,tutti gli odori.Buoni,distinguibili,vividi come un'immagine.L'odore del pane sfornato,delle caldarroste,del fieno tagliato e lasciato asciugare al sole.L'odore di stallatico.Non si sentono più quegli odori.Tutto è mutato.L'odore del pane tolto dal forno d'acciaio,permea appena la bottega.Negli anni 5o,pervadeva il rione.A settembre l'odor di mosto.Anche in città.Gli orti,entro le mura portavan vigne.Oggi son di cemento e portan macchine.Negli anni 5o c'eran ancora gli ortolani.Facevan il vino entro le mura di Can Grande.Il Castel Teodorico era stalla.Nei vasti orti della collina che le mura Scaligere delimitavano,c'eran vacche,galline,conigli.Ora siamo igienisti malaticci.La legge lo vieta ed affolliamo sempre più gli ospedali.
Ad ottobre,aprivano le scuole. Odor di cuoio nuovo dalle cartelle di cavallino. Odor d'inchiostro di calamaio."Calamaio",sembra il nome evocativo di un animale preistorico,o meglio "antidiluviano",come s'usava dire allora.Novembre,i Defunti.Novembre odor di castagne cotte,di patate americane lesse,di pere caramellate.Dicembre,odor di "bomboloni",di creme fritte,dalla Piazza Erbe.,Odori,odori,anni 5o.Suoni anni 5o.Non suoni solo meccanici,ma suoni di vita,umana,animale.Il garzone fischiettava,pedalando sulla sua pesante bicicletta da lavoro. A febbraio,i gatti in amore intonavano cori notturni nei vicoli e sui tetti della città. "Giasssooooo",gridava il carbonaio nella sua attività estiva.E noi a rubargli le scaglie dell'acqua solidificata. "Strasse,ossi,fero veciooo"urlava lo straccivendolo spingendo il suo caretto carico di batteria. "Comprate il FERNET BALESTRA,della casa di Montebello,combatte tutti i mali !",diffondevano gracchiando gli altoparlanti del giallo furgoncino,foriero di un progresso tecnologico,che era lì in agguato per venire.Lo sciamare vociante dei ragazzini,dalla scuola comunale del quartiere.Noi,noi che andavamo dalle suore,eravamo più "educati".Non si poteva urlare tutta la nostra prorompente vitalità al cielo.La "Madre",ci aveva insegnato ad essere più "composti". Ah anni 5o.Quando la campagna era proprio fuori porta.Memorie nostalgiche di un vecchio,che non le cambierebbe per tutto l'oro di questo mondo.Odore di lago,al ritorno dell'unica gita annuale.Fatta prendendo il "trenino",in folta comitiva rionale.Il trenino che conduceva la città al Garda.Odore di sole preso senza abbronzanti.Odore di sana stanchezza al tramonto ,per chi non era abituato,come oggi a contar più vacanza che lavoro."Strachi copadi"si dice a Verona,ma felici,paghi,contenti di quella gita agognata per tutto l'anno.Odor di chimica,odor di degrado,gli odori di oggi.Odor di menta piperita dagli spilungoni allampanati della Milytar Police americana,nei suoi giri di ronda a controllar che le giovani leve statunitensi non creassero scompiglio per le ragazze contese ai giovani veronesi.Odor di "Tarzan",quando passava il rarissimo "Moro",ospite dei Comboniani.E tutti alle finestre,a guardare l' Africa che passava.
Ogni generazione ha i suoi odori?Quella degli anni 5o ha quelli del tempo quieto,irripetibili,svaniti,irrecuperabili. Quella nuova ,odor di corruzione ,di morte,di noia, di sballo.Ma non è odore,è"lezzo"!

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