Il CAPORALE attraversa chino la piazzetta,per avvicinarsi al suo mulo.Un ronzare rabbioso e la pallottola gli trafigge il costato.Cade a terra stupito,subito non sente dolore.Come una scossa elettrica che gli ha tolto l'uso delle gambe.Poi il dolore arriva,feroce,lancinante.Grida "portantini,portantini!".Ma non c'è piu nessuno.Il reparto è annientato,scompaginato.Solo feriti,morti e muli rantolanti.Chi ha potuto se l'è data a gambe,verso la salvezza,verso l'Italia.Passano le ore.Il paesino è deserto.Rimangono solo le tracce dell'imboscata,e le voci dei feriti.Una ambulanza arranca.E' della Wermacht.Quell'armata tedesca di cui solo poche ore prima eravamo alleati.Si ferma.Carica i feriti che può,gli altri e i morti restan lì.Il Caporale Giovanni è tra i "fortunati".Arriva a Valona,l'ambulanza oramai "nemica", scarica il suo contenuto di dolore ad un fortunoso ospedale da campo Italiano,poi se ne va.Il Caporale Giovanni viene spogliato e fasciato alla bellemeglio.Si aspetta la nave ospedale al porto.La prima è appena partita stracarica di militari.Non giungerà mai a Trieste.Verrà silurata.Ecco la nave.Il Caporale Giovanni,nudo ,con un paio di mutande da donna e basta,viene issato a bordo.Non c'è posto.Si aggrapperà al pennone di poppa e lì rimarrà per quasi due giorni,a digiuno,al freddo ,in mutande .La nave deve navigare sotto costa,c'è pericolo maggiore al largo.Giunge a Trieste e il Caporale Giovanni viene imbragato e fatto scendere con la grù di poppa.Dopo varie tappe giungerà a Verona,dove incontrerà ERNESTINA e due anni dopo se la sposerà.Quel CAPORALE GIOVANNI era mio padre ed ERNESTINA ,mia madre.Io nascerò qualche anno dopo.Devo la mia esistenza all'8 settembre 1943,ed a una pallottola sparata da un ignoto partigiano Albanese.E volete che almeno io non rammenti l'8 settembre 1943?Non me ne frega niente dei giochi di borsa e della preparazione per le celebrazioni dell'11 Settembre 2011!Quanti morti abbiamo avuto l'8 settembre 43?Quanti son rimasti orfani,quanti han patito?Perchè ricordare i FORESTI e non i nostri?Io ricordo i miei GENITORI e quel tragico 8 Settembre del 43,il così detto ARMISTIZIO,cui devo la mia esistenza.Sopratutto quella pallottola,sparata da uno sconosciuto combattente dell'altra parte,che una volta tanto è stata fonte di vita.
Sanoppe a ricordo dei suoi amati genitori.
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