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sabato 18 giugno 2011
A RICORDO DEI MIEI AMATISSIMI GENITORI.
Eravamo nel "6o".Mio padre aveva subito un grave infortunio sul lavoro,per il quale aveva perduto lo stesso ed una gamba.Come al solito,la burocrazia era lenta,lentissima.Erano mesi che si aspettava l'assegno dell'INAIL che mai arrivava.Non lavorando mio padre,non entravano soldi ,e guardate che si doveva mangiare anche nel 6o,pagare l'affitto e le bollette.Per fortuna mia madre era sempre stata previdente.Con la misera paga di un operaio faceva miracoli e qualche decina di migliaia di lire li aveva da parte.Ma erano pur sempre pochi.Io vedevo ed intuivo l'angoscia dei miei.Erano pieni di dignità e piuttosto di chiedere un prestito ai parenti o fare debiti,chissà cosa avrebbero fatto.Anche il rivolgersi a questuare alla San Vincenzo,sarebbe stato considerato un disonore,una perdita di dignità.E poi,a quanto mi era dato a vedere in parrocchia,alle famiglie più bisognose,l'associazione caritatevole,non passava più che un pacco una tantum di generi alimentari.Devo dire che di quel buio periodo di ristrettezze,ricordo la celata preoccupazione dei miei,che in ogni modo riuscirono a non farmi mancare niente,anche il cinema parrocchiale la domenica.Intuivo però,ero cosciente dei loro sforzi e cercai il metodo per poter contribuire.Alla fine mi decisi.Con le 100 lire che avevo da parte,comperai una busta gialla da lettere ed un francobollo di Posta Aerea.E scrissi,scrissi senza dirlo a nessuno al PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.Mi pare fosse allora GRONCHI.Esposi la mia situazione famigliare.Sapevo di saper scrivere bene,me lo aveva detto anche la professoressa di lettere della mia prima media.E si vede che la scrissi veramente bene quella lettera.Dopo circa un mese,una mattina in cui ero a scuola,si presentarono a casa mia due poliziotti in divisa,mandati dalla Prefettura,per constatare la situazione.Alla vista delle divise,mia madre,a quanto seppi,andò in fibrillazione,immaginando chissà quale marioleria avessi commesso.Le spiegarono che erano stati incaricati di appurare la veridicità del mio scritto e chi mi avesse consigliato di farlo.Logicamente mia madre cadde dalle nuvole e non potè affermare altro che l'esatta esposizione dei fatti in lettera.La cosa si concluse lì,solo che il mese dopo arrivò il sospirato assegno e l'assegnazione della pensione!Sarà stata la mia lettera?Mi piace pensarlo.Sta il fatto che le ISTITUZIONI avevano risposto alla lettera di un ragazzino.Forse a quel tempo,non erano in molti a scrivere direttamente al PRESIDENTE.Forse allora il PRESIDENTE era più in sintonia con il popolo.Svelo questo dopo 5o anni perchè la tecnologia mi ha messo in mano la possibiltà e la probabilità che vengan postumamente riconosciuti i meriti dei miei cari.La gente umile,la gente onesta ha raramente l'occasione di essere ricordata per le loro qualità.Mando questo nel WEB a ricordo di GIOVANNI ed ERNESTINA,impareggiabili miei amatissimi grandi genitori.Anche se nessuno leggerà il post,mi piace pensare che nell'etere ci sia qualche cosa a loro imperituro ricordo.Ciao mamma,ciao papà.
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