La convinzione l'ha fregato.La convinzione di lei,che lui l'avesse volutamente offesa,deridendola con una "piece" letteraria buffa,una pagina da barzelletta nazional popolare inviata ne web,come s'usa oggi,per far suscitare qualche sorriso beffardo .La convinzione che avesse voluto "volutamente"offenderla,deriderla,mortificarla,ha avuto il sopravvento,forse supportato da altre opinioni richieste a conforto.A nulla è valso a lui cercare di spiegarle che lei non rientrava nella casistica espressa.Che era stata una celia nei confronti di un'altra categoria immaginaria.La convinzione ha vinto,demolendo una amicizia e forse più, che a lui sembrava inattaccabile.E così lei l'ha cancellato dal suo orizzonte.E così lui,testardo nel suo essere,pur di non avallare una teoria che sente di non accettare,perchè nel suo intimo ritiene erronea, non si piegherà ad ammettere una colpa che ritiene di non avere.La convinzione è una bestia maligna che si insinua nell'animo,sia di un lui che di una lei e che fa vedere le cose distorte,ma che per questo non le fa apparire meno vere.E sopra tutto,è una patologia per la quale non sembra esserci cura,se non quella di chinare il capo ed accettarla.
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