Ovunque vada il nostro Ministro per l'Integrazione succedono disordini.Non è il Ministero che è sbagliato,a mio parere, è chi ne è a capo.In alto loco è stata decisa "INTEGRAZIONE A TUTTI I COSTI ".E non è che siano gli immigrati ad opporsi,son gli Italiani!In una Democrazia si dovrebbero valutare le ragioni di tutti.No,qui in Italia è stato deciso per tutti !Dobbiamo accettare gli stranieri,volenti o nolenti.E ce lo hanno fatto capire non con l'istituzione dell'apposito Ministero,ma con la persona che ne è stata messa a capo.Un'immigrata di colore.Hanno voluto andar sul sicuro,dando la carica ad una persona che non può essere che di parte.E' stato questo a mio vedere l'errore.Imporre una Political Correct per legge.Non posso esprimere il mio dissenso,perchè sennò posso venir tacciato di razzismo.Ma perchè dovrei accettare supino questa imposizione?Perchè dovrei condividere i miei spazi con persone che non conosco,che non parlano la mia lingua,che hanno un modo differente di vestire,mangiare,comportarsi?L'Integrazione!Ma è una integrazione a senso unico.Son io che mi debbo integrare,non loro.Sono Italiani,ci dicono.Si sforzano a voler farcelo capire.Ma perchè son Italiani,solo per il semplice fatto che son venuti qui?La maggior parte clandestini,senza arte e nè parte?Siamo tutti fratelli.Io non ho fratelli italiani,ne sorelle.Immaginiamoci se li ho africani,asiatici o di qualsiasi altra parte del mondo.Che ci lega a loro?Un'imposizione di legge.Ah,meno male che siamo in Democrazia.Non posso dissentire,posso solo subire,chinare il capo davanti alla Legge.per questo scoppiano i casini.Un popolo è come una famiglia.Quando qualcuno entra a far parte di quella famiglia,non è per un atto impositivo.E' stata una scelta fatta da uno dei suoi componenti.Che scelte ho fatto io?Nessuna.Eppure sulla porta di casa,mi ritrovo a dover convivere forzatamente con persone di cui non ho mai richiesto la presenza,tanto meno la convivenza.Chi vuole allargare la sua famiglia,se lo porta a casa sua il nuovo venuto,non abbliga gli altri a accettarlo,a condividere la sua scelta.Proviamo almeno a cambiare ministro,mettetecene un altro che non sia partigiano almeno,forse si potrà ridiscuterne,più pacatamente.
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