Le pallottole uccidono,specialmente se blindate.Ma non in tutti i casi.A volte possono generare nuove vite.Se quell'8 Settembre del 1943,una di esse non avesse centrato quel giovane alpino Italiano,sul fronte Albanese,io non sarei qui a scrivere storie sconclusionate sul Web.Quella pallottola portò,quello che qualche anno dopo sarebbe divenuto mio padre,a Verona,ad incontrare quella che sarebbe divenuta mia madre.Benedetto quel colpo,benedetto quel combattente che prese di mira quell'allampanato Alpino e lo centrò,senza però ammazzarlo!Com'è strana la vita,il caso.Un'azione che sarebbe stata nelle intenzioni omicidiarie,si rivelò per me una gran fortuna.Non sarei qui adesso,a distanza di tanti anni a raccontarla.Sta a dimostrare la vicenda,che quel che accade,che le azioni degli uomini,non son definite dalla volontà degli stessi.Ogni azione umana ha delle conseguenze,nel bene o nel male.Io quello sparo,quel colpo,ritengo sia stato un colpo di culo,per me logico.Al momento non penso proprio,che il mio futuro genitore ne abbia gioito.Ma il destino ha le sue regole.Ora mio padre non c'è più,e molto probabilmente anche il cecchino che lo centrò.Forse,per chi crede,si saranno incontrati Lassù,nell'incerto ed indefinito al di là. "Cazzo,tu sei quello che mi ha sparato quel giorno.Ti ringrazio AMICO,non sai quanto bene mi ha fatto quella tua pallottolaccia"!Son convinto,dato che l'ho conosciuto bene,che questo avrà detto mio padre al suo sparatore!"Grazie amico d'avermi sparato,non sai quanto bene mi ha portato quella cartuccia che nelle tue intenzioni,sarebbe servita ad eliminarmi dalla faccia della terra.Grazie,grazie di cuore!"
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